La classificazione delle zone climatiche italiane, introdotta nel 1993, regolamenta le prestazioni energetiche degli edifici, attraverso la definizione di zone climatiche per la certificazione energetica. L’obiettivo è quello di ridurre il consumo di energia impiegata negli edifici, con il fine di limitare le emissioni di gas. Pertanto, sono state individuate sei zone climatiche dalla A (migliore) alla F (peggiore). Ad ognuna di esse è assegnato un valore espresso in gradi giorno (GG), quest’ultima è ottenuta sommando tutte le differenze tra la temperatura ottimale di riscaldamento.
Conoscere le zone climatiche delle regioni è utile per monitorare i consumi e valutare l’efficienza energetica della casa. Tale valore è dato da diverse variabili, tra le principali c’è ovviamente la scelta dei serramenti.
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Zone climatiche e indice di trasmittanza
Anche per gli infissi sono stabiliti determinati valori da rispettare, in questo caso, però, l’indice da prendere in considerazione è la trasmittanza termica, ovvero quanto un infisso trasmette e cede calore. Per ogni singola zona climatica, è previsto un determinato valore di trasmittanza, i requisiti vengono forniti dai Decreti che regolamentano i vari bonus legati alle detrazioni fiscali (come ad esempio l’Ecobonus, il Superbonus e il Bonus Ristrutturazione).
Come aumentare la classe energetica della propria abitazione
Per raggiungere la classe energetica più alta, non è sufficiente migliorare solo l’isolamento termico o gli impianti di riscaldamento, è necessario intervenire su diversi elementi. Ad esempio, occorre realizzare interventi significativi, come l’isolamento a cappotto, la sostituzione degli infissi con vetri tripli e l’installazione di impianti di riscaldamento a bassa temperatura o a fonti rinnovabili.
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Il valore di un immobile certificato in classe A o B è mediamente superiore del 20-25% rispetto a quelli con classi energetiche più basse. Questo aumento può essere ancora più significativo per gli immobili di piccole dimensioni. Ristrutturare un’abitazione per migliorarne la classe energetica può quindi essere un investimento vantaggioso, considerando anche gli sgravi fiscali sopra citati.
L’etichetta energetica di Korus
Sulla base di queste considerazioni Korus, in collaborazione con ANFIT, ha adottato uno strumento che consente di valutare le prestazioni energetiche delle finestre prodotte attraverso un’apposita etichetta energetica che le mette in relazioni con la zona climatica in cui vengono installate. Infatti solo sulla base dei dati riportati all’interno dell’etichetta, l’acquirente può capire chiaramente se il serramento installato sia adatto alle condizioni climatiche estive e/o invernali del luogo (e quindi della zona climatica) in cui si troverà ad essere impiegato. L’etichetta è costituita da un foglio illustrativo e da una documentazione a corredo. Il primo caratterizza tutti gli aspetti energetici legati al serramento (classe energetica, indici prestazionali e zona climatica di riferimento); la seconda è invece composta da una scheda di prodotto che riporta i materiali utilizzati e da una dichiarazione di origine del prodotto, entrambe riferite ad un codice univoco riportato sull’etichetta. Lo strumento ha quindi una duplice valenza: da una parte consente di conoscere le prestazioni energetiche dell’infisso a 360°, dall’altra permette di rilevarne la tracciabilità.