Torniamo indietro nel passato, precisamente in epoca medievale. In quel tempo le abitazioni presentavano finestre molto differenti da quelle odierne, avevano dimensioni ridotte e la gente era abituata a vivere in stanze umide e buie. Per quale motivo? Scopriamolo insieme.
La sicurezza
La prima ragione è la sicurezza delle case. Queste venivano costruite a scopo difensivo non tenendo conto del comfort. Gli uomini dovevano stare di guardia per proteggere le loro famiglie e le piccole finestre erano parte integrante di questa strategia. Infatti, grazie alle misure sottodimensionate permettevano a chi era nella casa di vedere chi fosse all’esterno, mentre agli estranei non veniva concessa una visuale dell’interno. Le finestre non erano presenti in tutte le stanze della case così come nei castelli, dove piccole fessure favorivano solo il ricambio dell’aria e l’ingresso di poca luce.
Il vetro
Ai tempi il vetro era un lusso, un costo elevato che non tutti potevano permettersi specialmente le famiglie di contadini. Al suo posto, molto spesso, si ricorreva all’uso di imposte in legno.
Difesa dalle intemperie
Non essendo sempre dotate di una copertura esterna, le piccole finestre consentivano, in caso di intemperie una maggiore protezione da eventuali agenti atmosferici avversi, quali piogge, nevicate, forte vento, ecc.
Durante il feudalesimo le grandi finestre erano quindi considerate una minaccia e non venivano incluse nella costruzione di case. Solo con l’arrivo del Rinascimento avvenne l’innovazione che portò allo smantellamento delle più antiche strutture feudali. Le finestre da possibile minaccia, divennero un elemento di primo piano soprattutto nelle case dei benestanti. Oggi si tiene conto di tutti questi fattori progettando finestre in maniera tale da garantire sicurezza, difesa dalle intemperie ed isolamento termico e acustico.